II ritardo evolutivo del linguaggio (RL) costituisce il disturbo del neurosviluppo più frequente in età prescolare, con una prevalenza compresa tra il 14 e il 17% nella fascia d'età 24-36 mesi. E' considerata una condizione transitoria a prognosi favorevole che, tuttavia, pone alcune difficoltà in termini di diagnosi differenziale e gestione clinico-terapeutica. Negli ultimi anni la condotta d'attesa nei confronti di bambini con RL (wait and see) ha lasciato progressivamente spazio ad interventi molto precoci, generalmente orientati a migliorare lo stile comunicativo e la qualità dell'input linguistico genitoriale. L'importanza dell'intervento precoce è testimoniata dai numerosissimi studi che hanno messo in rilievo come il RL, se non affrontato precocemente, può avere conseguenze importanti sia sul successivo sviluppo linguistico sia, soprattutto, sullo sviluppo socio-emotivo e sugli apprendimenti scolastici.
La Fondazione Istituto Antoniano ha messo a punto un programma d’intervento per bambini con ritardo evolutivo del linguaggio di età compresa tra 24 e 36 mesi, mediato dai genitori e chiamato IL PARLAGIOCO.
Il programma IL PARLAGIOCO prevede 8 incontri con i genitori della durata di 90 minuti ciascuno. Gli incontri hanno frequenza quindicinale e possono essere effettuati, a scelta, sia in modalità mista (2 incontri in presenza e 6 incontri a distanza) che esclusivamente a distanza.
ARTICOLAZIONE DEL PROGRAMMA IL PARLAGIOCO
Destinatari
Genitori di bambini di 24-36 mesi con ritardo evolutivo del linguaggio
Struttura
8 incontri di 90 minuti a frequenza quindicinale
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Organizzazione degli incontri
1° INCONTRO – Valutazione. Il primo incontro è dedicato alla valutazione del bambino, attraverso questionari standardizzati precompilati dai genitori (DP3, PVB, ASCB) e l’analisi di clip video realizzate secondo uno schema specifico.
2°-7° INCONTRO – Implementazione delle attività. Nel corso degli incontri i genitori apprendono le strategie da mettere in atto per potenziare le abilità socio-conversazionali e la comprensione lessicale, per ampliare il lessico attivo, per facilitare l’accesso alla fase combinatoria pre-sintattica in contesto ecologico (gioco di finzione, gioco costruttivo, lettura dialogica) del bambino. Lo strumento utilizzato per guidare i genitori nelle attività da proporre ai bambini è rappresentato soprattutto dal video-feedback (video domestici di interazioni di gioco genitore-bambino commentati insieme all’operatore.
8° INCONTRO – Verifica. Il programma si conclude con la verifica finale dei risultati ottenuta con una nuova compilazione dei questionari ad opera dei genitori e l’analisi di un’ultima clip-video. In genere, ai genitori vengono forniti ulteriori obiettivi a medio-termine, che possono essere verificati con eventuali incontri di follow-up.
Modalità
Le attività sono condotte da un tecnico esperto (logopedista) e possono essere effettuate esclusivamente a distanza, attraverso la piattaforma della Fondazione Istituto Antoniano, o in forma mista, con incontri in presenza e a distanza
Cos’è “IL PARLAGIOCO”
“IL PARLAGIOCO” è un trattamento indiretto, centrato sulla famiglia, per bambini fra i 2 e i 3 anni di età che presentano un ritardo nell’acquisizione del linguaggio.
Il programma di intervento, che fa riferimento al modello socio-interazionista dello sviluppo linguistico, si pone l’obiettivo di aumentare la frequenza e la qualità delle interazioni genitore-bambino al fine di incidere sullo sviluppo delle capacità linguistiche, di attenzione e di ascolto.
I genitori sono direttamente coinvolti nel promuovere lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio del proprio bambino, in situazioni ecologiche e semistrutturate (lettura condivisa, gioco costruttivo e di finzione).
Le situazioni semistrutturate rappresentano infatti un contesto privilegiato in cui i genitori, tenendo conto dagli interessi del bambino, sostengono e incoraggiano la sua partecipazione attiva durante le conversazioni, venendo a costituire una sorta di “laboratorio” all’interno del quale l’adulto sperimenta le modalità di interazione e i format conversazionali più adatti a favorire lo sviluppo comunicativo-linguistico del bambino.
Sulla base di questa esperienza, via via che diventa maggiormente padrone delle strategie più efficaci, l’adulto le estende alle routine del quotidiano, agendo così una stimolazione costante ed insieme poco invasiva delle competenze comunicative e linguistiche del bambino.
L’intervento, attuato da un logopedista, è strutturato in 8 incontri della durata di 1,5 ore ciascuno, con cadenza quindicinale, rivolti ad uno a ad entrambi i genitori del bambino, permettendo un “monitoraggio attivo” dello sviluppo linguistico in bambini con lenta evoluzione.
Le ricerche dimostrano infatti che alcuni di questi bambini recuperano spontaneamente, seppur in ritardo rispetto ad altri coetanei (late bloomers); in altri la condizione di ritardo si mostra più persistente potendo esitare in un disturbo conclamato.
Se la variabilità osservata non giustifica la messa in atto di interventi riabilitativi e “medicalizzanti”, la presenza di un fattore di rischio invita a non assumere aprioristicamente un approccio wait and see, ma piuttosto a mettere in atto interventi di prevenzione e promozione della salute, di sorveglianza nei bambini più a rischio per un eventuale tempestivo invio al trattamento diretto.

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